Commento per Associazione Consumatori Piemonte

18 gennaio 2021
Il Ministero dello Sviluppo Economico ha proposto una nuova Tabella Unica Nazionale per la liquidazione dei danni di grave e gravissima entità. La tabella appare penalizzante per i consumatori e le vittime della strada. L' avv. Marco Bordoni dà il proprio parere per l' Associazione Consumatori Piemonte.

Lo scorso 13 gennaio il Ministero dello Sviluppo Economico ha avviato una pubblica consultazione su di uno schema di DPR attuativo dell’art. 138 Codice delle Assicurazioni. Si tratta del parametro per la liquidazione dei danni alla persona di grave e gravissima entità destinato ad avere forza cogente nei vasti sottosistemi della circolazione stradale e della responsabilità medica e probabilmente, per analogia, su tutti gli altri ambiti della responsabilità civile.

La Tabella Unica Nazionale doveva essere varata con DPR entro 4 mesi a far data dalla pubblicazione del Codice delle Assicurazioni (7/09/2005), poi entro 4 mesi dalla riscrittura dell’ art.138 (art. 1, comma 17, L. 4 agosto 2017, n. 124). Essendo entrambe le deleghe scadute senza seguito, la Giurisprudenza ha supplito con l’adozione, quale riferimento nazionale, della c.d. “Tabella del Tribunale di Milano” (Cass. Civ. sentenza 7/6/2011, n. 12408, ordinanza 5/5/2020, n. 8468).

Tale situazione di fatto ha avuto l’avallo della Camera che (seduta n. 542 del 26/10/2011) ha respinto il tentativo dell’ esecutivo di allora di varare un DPR con valori riduttivi, impegnando il Governo a varare una Tabella in aderenza ai valori ed alle logiche di quelle.

A parere dell'avvocato Marco Bordoni ad una prima verifica la tabella proposta oggi dal MISE risulta seriamente penalizzante per le vittime della strada e della malasanità, con un abbattimento dei risarcimenti spettanti nell’ordine del 10/30% a seconda dei casi, sensazione confortata da quanto pubblicato dal Sole 24 Ore il 16 gennaio (“Macrolesioni": in arrivo la Tabella Unica Nazionale).

Come sempre in questi casi, il Governo cerca di giustificare l’adozione di provvedimenti che danneggiano gli utenti con esigenze di contenimento dei prezzi delle polizze. Tale giustificazione, sempre poco persuasiva, risulta quasi offensiva in un anno in cui le compagnie hanno potuto beneficiare del crollo della sinistrosità (a prezzi invariati), in conclusione di un periodo, iniziato nel 2013, in cui il settore della R.C. auto (soggetto ad assicurazione obbligatoria) ha sempre prodotto utili più che sostanziosi. Non può, quindi, che incontrare la ferma contrarietà di chi abbia a cuore le sorti dei danneggiati e degli utenti.

051 460256
Powered by e-mind
Powered by e-mind
Top